Cose A Caso Design: legatoria artigianale e progettazione grafica

Cose A Caso Design, Adriana e Anita presentano al nostro fotografo il lavoro dilatoria artigianale e progettazione grafica

Cose A Caso Design è una realtà originale, innovativa, giovane e creativa. Che opera in un mondo molto particolare e dal fascino d’altri tempi. Quello della legatoria

Dietro questo brand ci sono Anita e Arianna. Due attivissime ragazze che hanno unito le loro passioni e competenze per dar vita a qualcosa di unico. 

Utilizzando carte di ogni tipo, cuciture a mano e tessuti, sono in grado di confezionare piccoli gioiellini di grafica e manifattura artigianale. Adattando su ognuno il loro personale stile e un raffinatissimo gusto. 


“Ci siamo conosciute all’università, dove abbiamo fatto design grafico”, ci raccontano. “Finito il periodo di studi, abbiamo iniziato a pensare seriamente a come far diventare un nostro hobby qualcosa di più”.

È proprio all’università che cominciano, rilegando le tesi per gli altri studenti. E confezionando i primi prodotti da vendere nei mercatini. 

Dopo un paio di anni, arrivano ad un bivio: decidere se lasciar perdere questa strada e relegarla ad un passatempo. O trasformarla in una attività vera e propria. Fortunatamente, decidono per la seconda. 


Cose a Caso Design nasce dall’idea di Anita e Arianna di unire insieme analogico e digitale, antico e moderno. Mettendo in un unico prodotto le loro conoscenze di progettazione grafica e la tradizionale lavorazione legatoria artigianale.  

In questo modo, riescono a realizzare album, copertine, inserti, portafoto, biglietti, buste, menu, brochure in infiniti modi e fantasie. Partendo dall’ideazione del concetto grafico, e arrivando alla realizzazione a mano dei suoi componenti. 

I risultati parlano da sé. E sono la migliore pubblicità al talento e alla dedizione delle due artigiane. 

Incuriositi da questo mondo agé e così particolare, chiediamo loro dove si imparano oggi le tecniche da applicare alla legatoria. E come si evolve quest’arte in un mondo che sembra aver delegato certe mansioni esclusivamente alle macchine. 


In realtà, come tutte le lavorazioni artigianali, ci spiegano, anche quella legatoria si rivolge ad un pubblico che cerca un prodotto di alta qualità. Fuori dall’ordinario. E che sia in grado di restituire un valore percepito molto superiore a qualsiasi produzione in serie. 

Un prodotto artigianale dà una sensazione diversa fra le mani, dicono. Comunica una cura e un’attenzione particolare dell’immagine che si vuole dare di se stessi. Che si tratti di un’azienda come di un privato. 

Per la questione ‘scuola di legatoria’, esistono corsi specifici, workshop e veri e propri guru del settore che insegnano le diverse tecniche. 

Anita e Arianna hanno avuto modo di lavorare per un periodo di tempo da Cristina Balbiano, uno dei punti di riferimento in Italia per l’insegnamento di queste tecniche. 

“Quell’esperienza ci ha permesso di affiancare competenze artigiane alla nostra conoscenza accademica legata al graphic design. Seguendo una vera e rinomata maestra in queste tecniche”. 


Come ci spiegano, la legatoria è un’arte molto sfaccettata e articolata. A livello di tecniche fondamentali, non se ne contano tantissime. 

Tuttavia, ognuna di esse può essere trasformata e fatta evolvere in molti modi dall’artigiano. Creandone variazioni personalizzate, unendone diverse fra di loro, talvolta arrivando a creare veri e propri ‘libri d’arte’. 

“Non è tanto la tecnica a cambiare”, spiega Arianna, “quanto il metodo”. Un particolare procedimento può insomma essere interpretato in maniera diversa dal singolo artigiano. 

“Noi, ad esempio, come ci ha insegnato Cristina, abbiamo un approccio molto rigido e metodico. In cui tutto viene misurato ed ogni cosa deve andare al posto giusto”. 


Altri artigiani, invece, si prendono più libertà. Affrontando gli stessi problemi, ma proponendo soluzioni differenti. 

“Oltre alla tecnica in sé, ciò che ha veramente bisogno di un aggiornamento sono i gusti e le tendenze legate al settore”, chiariscono. “Una grande mano, da questo punto di vista, la riceviamo dagli studenti che vengono da noi per rilegare le loro tesi. Un anno ci chiedono una certa legatura, l’anno dopo un’altra ancora. In questo modo abbiamo il polso di come cambia il gusto, cosa è richiesto e cosa va di moda. È il nostro strumento per tenerci al passo coi tempi”, concludono con un sorriso. 

Oggi Cose a Caso Design è una realtà in continuo mutamento. Un’azienda che sta crescendo in fretta. I cui servizi sono sempre più richiesti ad un alto livello. 


“Il prodotto che proponiamo sempre di più è quello su misura”, dice Arianna. “Stiamo lavorando ultimamente con bed&breakfast di alto livello, che richiedono materiale promozionale e di personal branding di qualità”. 

“Così come con ristoranti di lusso che ci chiedono menu originali, per fattura e concetto grafico. E ci occupiamo molto anche di materiale per matrimoni. Per i quali realizziamo set in coordinato, dagli inviti ai vari complementi che possono servire per l’occasione”. 

Appoggiandosi a tipografi e stampatori, Anita e Arianna fanno realizzare tutto quello da loro ideato. Che poi trasformano nel loro laboratorio, servendosi di una serie di strumenti fondamentali per qualsiasi rilegatore.


“Alcune delle macchine che si vedono qui”, spiegano, “le abbiamo rilevate di recente da una legatoria che stava chiudendo. Abbiamo colto l’occasione al volo per incrementare il nostro lavoro”. 

Una serie di pezzi quasi, se non totalmente, da museo. Che, tuttavia, assolvono a pieno il loro compito. Dando, al contempo, un tocco di estrema classe al loro ambiente di lavoro. 

Grazie alla modernità di queste ragazze, abbiamo avuto modo di conoscere meglio un universo nascosto. Un settore che sembra confinato in un passato lontano. Ma in realtà ancora estremamente presente e ricercato. 

E che vive anche di prodotti di eccellenza, grazie alla passione e all’abilità artigianale di persone come Anita e Arianna. 

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