Cuciture nella calzoleria artigianale: da sacchetto a Goodyear

Parlando con artigiani della calzatura, ci si rende conto delle molte variabili che rendono una scarpa di ottima qualità. Ma soprattutto, della grande complessità che si cela dietro la fabbricazione di una scarpa.

A seconda del modello e del tipo di risultato che si vuole ottenere, ogni parte della calzatura viene trattata in maniera diversa. Oltre che richiedere cuciture di un determinato tipo, che più si adattano alle varie esigenze. 

Andiamo oggi a conoscere proprio i principali tipi di lavorazioni e cuciture della calzoleria artigianale. Tecniche estremamente delicate, in grado di determinare la fattura e la qualità del prodotto finale. 

Lavorazione Goodyear

Una delle cuciture di cui si sente spesso parlare è il metodo Goodyear. Non per niente, una di quelle più ricercate, proprio perché considerata fra le più pregiate ed eleganti per una calzatura artigianale.

La particolarità della Goodyear sta nella cucitura della tomaia con la suola e le solette. Un procedimento non per niente banale, che denota l’abilità o meno di un maestro artigiano. In realtà, si tratta di un’invenzione di natura industriale.

Non siamo di fronte a un caso di omonimia. Il nome di questo procedimento deriva proprio dalla famiglia Goodyear, famosa per la produzione di pneumatici.

Grazie a questa innovazione introdotta nel campo calzaturiero, si riuscì a meccanizzare questa particolare tecnica, e rendere il prodotto meno costoso rispetto al rigoroso  fatto a mano.

Ma per cosa si caratterizza la cucitura Goodyear? Entrando un po’ più nel tecnico, si tratta della cucitura del guardolo prima al sottopiede e alla tomaia, poi alla suola. Questo permette di creare una calzatura molto comoda e resistente. Oltre che dare la possibilità di risuolare più volte la scarpa stessa.

Lavorazione tubolare

Questo è il tipo di lavorazione che contraddistingue il mocassino. Si tratta di uno dei procedimenti base della calzoleria artigianale, e permette alla scarpa di ottenere un’estrema flessibilità ed un comfort unico.

Si parte quindi dalla sezione della tomaia che unisce tutta la parte bassa del piede. Questa viene fatta poi salire dal basso per andare a formare la cosiddetta mascherina, che copre invece la parte alta della calzatura.

Questi due pezzi principali che determinano la forma finale, vengono successivamente uniti utilizzando la classica cucitura a mano, ben visibile, che caratterizza questo tipo di modelli.

Una volta terminata la forma della scarpa, viene inserito al suo interno il comodo sottopiede. Mentre la suola viene applicata solo successivamente.  

Lavorazione a sacchetto

Una tecnica artigianale per eccellenza è quella della lavorazione a sacchetto, anche detta Bologna. In parte simile alla lavorazione tubolare, ha però delle sue caratteristiche uniche.

Si tratta di un processo molto lungo, che segue diversi passaggi. Il nome particolare deriva dalla creazione di una sorta di sacchetto, che viene formato lavorando sulla fodera. Cioè la parte nascosta che si inserisce al di sotto della tomaia.

Questa, prima di venire cucita alla tomaia, viene adattata su una forma, creando, appunto, un ‘sacchetto’. Si tratta della parte che andrà poi ad avvolgere il piede.

Solitamente, viene utilizzato un pezzo unico di pelle per la fodera, in modo da garantire una massima confortevolezza. Dopo il primo step, si entra nella fase più delicata. Quella che contribuirà a dare un risultato più o meno impeccabile.

È la fase dello stiraggio e della battitura della scarpa a mano, che conferirà alla calzatura la forma finale. Anche questa tecnica è utilizzata per scarpe come i mocassini.

Proprio perché la perizia di ogni passaggio è indirizzata a rendere la scarpa più comoda possibile. Il segreto di Pulcinella per valutare la qualità della fattura è piegare la scarpa utilizzando solo pollice e indice. Se ci si riesce senza sforzo, siamo di fronte ad una scarpa di ottima fattura.

Lavorazione California

La lavorazione California viene solitamente utilizzata per calzature aperte, come sandali o scarpe per bambini. Con la sua capacità di donare leggerezza e flessibilità alla scarpa, diventa particolarmente adatta per questo tipo di calzature.

Si tratta di un procedimento particolare e molto delicato, in quanto richiede una grande attenzione. La cucitura della tomaia alla fodera e al sottopiede avviene lavorando a rovescio. In questo modo si viene a creare uno spazio vuoto all’interno del quale viene inserita la forma. Successivamente, la tomaia viene  fatta girare dalla parte corretta, applicandola alla suola. 

Blake e Blake Rapid

Una cucitura a prova di bomba è quella nota come Blake, dal nome della macchina in grado di eseguirla, e la sua evoluzione, la Blake Rapid. Sono simili quasi in tutto, se non per un piccolo particolare.

Nella lavorazione Blake, tomaia, fodera, sottopiede e suola vengono cucite grazie ad un’unica cucitura. Questo rende la calzatura estremamente solida. Guardando la scarpa al suo interno, è possibile poi facilmente riconoscere se è stato applicato questo tipo di cucitura, osservandone i dettagli che attraversano tutto il sottopiede.

Questa operazione viene eseguita togliendo la scarpa dalla forma, per poi reinserirla e procedere ai successivi passaggi. Ovvero l’applicazione del tacco, la fresatura, la molatura e la lucidatura

Nella lavorazione Blake Rapid, invece, si applica una doppia cucitura. Oltre alla Blake, per unire le varie componenti, si aggiunge la Rapid, nel caso la scarpa abbia anche un’intersuola. Ovvero uno strato aggiuntivo che si innesta fra la suola vera e propria e il sottopiede.  

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