5 distretti storici d’artigianato in Italia

Si sa che l’Italia è un paese a forte componente del fatto a mano. Ma quali sono i distretti storici legati al mondo dell’artigianato

Per rispondere a questa domanda servirebbe un trattato di storia. Per semplificare, abbiamo invece scelto alcuni settori tradizionali di artigianato italiano, più o meno antichi, per un piccolo viaggio nel Belpaese. 

Andando a scoprire come diverse competenze, sviluppate sul territorio, contraddistinguono ancora oggi il sapere artigiano italiano.

La Liuteria

Partiamo da uno dei settori più particolari dell’artigianato italiano. L’arte della liuteria è storicamente associata a due aree del lombardo. 

Quella di Brescia e quella di Cremona. In queste zone si sono formati i più grandi maestri liutai. Artigiani in grado di realizzare strumenti ad arco e a pizzico di meravigliosa fattura. 

A Cremona esiste un forte aspetto identitario legato alla liuteria. Proprio qui, dalla seconda metà del Cinquecento, hanno prosperato alcuni fra i più grandi maestri. 

Da Andrea Amati a Stradivari, fino a Giuseppe Guarneri del Gesù. Oggi la liuteria non è certo rimasta un’attrazione da museo. Sono molti gli artigiani liutai che, in Italia, hanno voluto seguire e imparare l’arte. 

Seguendo gli insegnamenti tradizionali, e riadattandoli anche a strumenti più moderni. Oltre alla fabbricazione di violini, viole, violoncelli, mandolini e classici strumenti a pizzico, oggi l’arte liutaria si unisce anche all’elettronica. Sfornando anche splendidi strumenti fatti a mano di stampo moderno. 

La Pelletteria

Difficile dare una patria all’artigianato legato alla lavorazione della pelle. La tradizione della concia si è diffusa in diverse regioni italiane. 

Grande rilievo hanno avuto le lavorazioni del centro Italia. In particolare, i distretti marchigiani e quello fiorentino. È qui che si è fortemente sviluppata la tradizione della conceria. 

Nelle Marche e nella provincia di Macerata, alcune fonti fanno risalire questa tradizione addirittura al Quattrocento. 

La pelle qui è rimasta particolarmente legata al suo uso nella fabbricazione di calzature. I tomaifici marchigiani hanno conquistato fama internazionale per l’abilità con cui vengono trattate le pelli. Un sapere che è portato avanti ancora oggi.

Anche la tradizione fiorentina non è da meno. L’arte della conceria in Toscana risale a tempi antichissimi. Ed è stata portata avanti da sempre, in diverse aree della regione. 

A Pisa, ad esempio. Dove la grande disponibilità di bestiame garantiva costantemente materia prima.

 Firenze acquisì certe competenze dopo aver sconfitto in battaglia le rivali. Ed è qui oggi che la lavorazione di cuoio e pelle è diventata un marchio di fabbrica. 

Il Legno Arredo brianzolo

Quella del legno arredo è una tradizione artigiana che oscilla fra antico e moderno. Se la lavorazione del legno ha origini antichissime e geograficamente diffuse, qui si tratta di qualcosa di diverso. 

In particolar modo, le zone della Brianza e del comasco sono identificate come il distretto del Mobile. Legato, indissolubilmente, a quello del legno e alla sua lavorazione. 

 

Il centro di quest’area è Cantù. Qui vengono prodotti complementi d’arredo di vario tipo. Mobili, letti, tavoli e quant’altro. Unendo una abilità manifatturiera unica a studi e ricerca legati al mondo del design. 

La concentrazione di aziende legate al settore permette di gestire nella zona tutte le fasi di realizzazione dei mobili. Utilizzando certo il legno, ma anche altri vari materiali a corredo dei vari pezzi. 

Distretti della Ceramica

Torniamo a qualcosa di più tradizionale e antico. La lavorazione della ceramica, grande tradizione italiana, da nord a sud. Sono diversi, anche qui, i luoghi che eccellono in queste lavorazioni. 

Da Faenza a Caltagirone, dalla Costiera Amalfitana a Venezia. La lavorazione e cottura dell’argilla hanno dato vita a numerose scuole. Ognuna con proprie, specifiche caratteristiche. 

Da una zona all’altra, cambiano materiali, forme, fantasie, colori, utilizzo. Da ceramiche d’arredo, come possono essere quelle siciliane. A quelle realizzate per utilizzo quotidiano, più presenti nella tradizione, ad esempio, toscana. 

Considerato il fatto che si trovano oggetti in ceramica risalenti a millenni fa, sembra incredibile possa essere una tradizione ancora viva. Tuttavia lo è, e ancora oggi non ha perso un briciolo del suo ancestrale fascino. 

Distretto del Tessile

L’ultimo distretto artigianale di cui vogliamo parlare è quello del tessile. Uno dei settori che più ha acquisito importanza negli ultimi anni. 

L’arte della lavorazione dei tessuti ha avuto grande slancio a partire dagli anni ‘50. Da allora, si è diffusa in diverse zone d’Italia. Ma una menzione di rilievo, in questo caso, va fatta per il modenese

In particolare, il distretto di Carpi. Quello che ha visto concentrarsi il maggior numero di attività su un territorio circoscritto. E che ha fatto del tessile il suo tratto distintivo. 

Più di recente, anche la Puglia sta conoscendo una grande crescita legata al tessile. Grazie al fiorire di una moltitudine di negozi di abbigliamento artigianale su misura.

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