La decorazione ha da sempre fatto parte della vita di Francesca Plevani. Uno spirito artistico che ha trovato numerose vie per esprimersi, e ancora oggi guida la sua mano nella realizzazione di affascinanti oggetti d’arredamento.
La incontriamo nella sua bella casa di Milano, che oggi è anche il laboratorio dove prendono vita le sue creazioni.
Prima di scoprire l’arte di Francesca, vogliamo conoscere qualcosa in più del suo percorso professionale e come nascono i suoi lavori.
“Dopo aver frequentato il liceo artistico, mi sono diplomata in scenografia all’Accademia di Belle arti di Brera e ho iniziato la mia gavetta come aiuto costumista e arredatrice in teatro e televisione e realizzato costumi per alcuni spettacoli di danza contemporanea, mia grande passione “, ci racconta.
In seguito trova lavoro come costumista a Mediaset e segue un periodo al quale si dedica esclusivamente alla decorazione. Dopo essere diventata mamma di due bambini, ha la possibilità di rientrare a lavorare in televisione ma si rende conto che gli orari sono troppo
impegnativi per far conciliare il lavoro con la crescita dei suoi figli. È allora che decide di dedicarsi alla decorazione e al lavoro nelle scuole.
Inizia così a realizzare decorazioni su muro, mobili, pannelli decorativi per stand fieristici, cornici e tessuti.
“Ho sempre respirato, fin da giovane, la bellezza dei tessuti. Mio nonno materno fondò 80 anni fa e in seguito ampliò con i miei zii, un’azienda che produceva tessuti di lino per biancheria, tendaggi e arredamento, Telene.
Ancora oggi continua a realizzare meravigliosa biancheria in lino per la casa con il nome Nencioni casa-Telene.
Ho avuto perciò la fortuna di poter recuperare e utilizzare rimanenze di lino, scampoli e vecchi campionari delle collezioni dei miei zii.
Così ho iniziato le mie piccole collezioni di Runner, tovaglie e cuscini dipinti a mano.
A proposito di cuscini, Francesca ci lascia un attimo per ricomparire subito dopo con una sacca da cui comincia a tirar fuori un cuscino dopo l’altro.
Ce ne sono di tutti i tipi. Alcuni decorati come fossero una foresta, pittorici, ricchi di colori e forme. Altri più grafici, su fondo bianco con fiori o ramage stilizzati.
Ciascuna fantasia restituisce eleganza, senso di leggerezza e semplicità uniche.
L’animo felice, entusiasta, sereno che caratterizza il modo di essere di Francesca, traspare anche nei suoi disegni.
“Per questi lavori utilizzo i tessuti e gli scampoli che ho di lino Telene, oppure che compro in giro
Li taglio, li dipingo, li assemblo e poi li porto da un sarto
che li cuce. Mi occupo di trovare la giusta imbottitura e utilizzo colori per tessuti che fisso con il ferro da stiro.
Si tratta di colori molto resistenti, tuttavia lavo sempre i tessuti dipinti e fissati per testarne la resistenza”.
“Guardo molto alle forme della natura che mi ha sempre ispirato”, ci spiega. “La bellezza delle forme organiche e le infinite varietà e quindi diversità in ogni specie della natura, è quello che cerco di trasmettere come fonte di ispirazione nel mio lavoro nelle scuole.”
Francesca infatti, parallelamente al lavoro di decorazione, ha avviato molti anni fa con due colleghe, Raymonda Gentile, scenografa come lei e Stefania Moratti danzatrice e coreografa, una collaborazione con le scuole elementari milanesi.
Ha portato avanti progetti di laboratori teatrali,
seguendo in particolare la parte visiva del teatro, la scenografia, insegnando ai bambini varie tecniche pittoriche, partendo dai loro bozzetti per poi realizzarli in grande, a misura di palcoscenico.
“L’approccio che abbiamo sempre utilizzato con i bambini lascia molto spazio all’iniziativa e all’improvvisazione”, ci dice.
“Sono incredibilmente affascinata dalla capacità che hanno di meravigliarsi di fronte alle cose più semplici.
Questa loro purezza, il loro sguardo incontaminato sul mondo è per me una continua fonte di ispirazione. Per questo amo lasciare molto spazio alla loro naturale capacità di esprimersi, senza dare indicazioni precise sul tipo di lavoro da realizzare ma in ascolto delle loro suggestioni e intuizioni per incanalarle nella struttura dello spettacolo da seguire.”
Questi progetti, continua Francesca, sono occasioni per lei di seminare, di far respirare ai bambini la bellezza, il fascino dell’arte come esigenza espressiva dell’uomo da sempre, in ogni parte del mondo.
Ultimamente è stata impegnata in un progetto per le scuole di Lodi e del lodigiano, legato al tema dell’inclusività e universalità dell’arte, nelle opere di culture diverse. Un’ opportunità per insegnare ai più piccoli come questa sia parte integrante dell’animo umano, comune a tutti eppure così diversa a seconda dei paesi d’origine.
Questa ecletticità di Francesca, l’essere curiosa rispetto alle forme d’arte in ogni cultura, si ritrova con puntualità nella sua ricerca.
Alcuni fra i suoi più interessanti e originali lavori sono i collages. Francesca li realizza partendo da un disegno che poi completa utilizzando carte strappate e poi dipinge utilizzando una tecnica mista di acquarelli, matite
colorate, china e pastelli.
Il risultato è splendido. Ci mostra le sue tre principali collezioni di questi particolarissimi lavori. La prima è la serie dei ”Pesci”, la seconda è la serie delle “lanterne” e la terza è quella dei “voli”.
In un’opera unica, Francesca riesce a racchiudere mondi così diversi e ad armonizzarli fra loro in maniera incredibile.
“Si tratta di carte strappate, inviti di mostre, vecchi calendari di Gauguin, Monet, Boccioni, ecc. Ogni volta che mi capita sotto mano qualcosa che mi piace, la conservo. Ho di là risme intere di carta!”, ci dice sorridendo.
Francesca, non avendo un suo negozio, partecipa a mostre ed eventi durante l’anno, in cui mette in vendita queste e altre opere che produce esponendo i suoi lavori insieme a quelli di altri amici artigiani.
“Mi piace molto incontrare e fare eventi con altri artigiani”, ci dice. “È sempre un’occasione di scambio, di apprezzamento reciproco. Si trovano sensibilità comuni, si creano legami che per me sono di estrema importanza.”
Durante un’esposizione, racconta, una signora, trovandosi di fronte ad uno dei suoi collage delle lanterne, ciascuna delle quali ha sempre la scritta “Tieni accesa la luce”, scoppiò a piangere.
“Nonostante lo stupore del momento, mi fece un grande piacere. Quando succedono certe cose vuol dire che sei riuscita a toccare alcune corde profonde legate alle emozioni attraverso la tua espressione artistica.”
Infine Francesca ci mostra altre due tipologie di decorazioni che realizza e che conserva anche in casa.
La prima sono le sue cornici in legno decorate ad acrilico.
Le fantasie possono essere semplici e grafiche oppure estremamente pittoriche ma sempre molto colorate.
Come ultima cosa, tira fuori altri pesci, questa volta realizzati in ceramica, l’argilla è un altro materiale che ha trattato per diversi anni, realizzando oggetti a mano, a colombino, a lastra.
Questi grandi pesci abbelliscono le pareti della casa arricchendola con i loro smalti lucidi e le loro diverse
colorazioni. Oltre ai pesci ha realizzato vasi, ciotole , spesso ispirati alle forme organiche della natura.
In questo viaggio fra materiali diversi e influenze da tutto il mondo, abbiamo imparato che l’arte può trarre forza da ogni cosa e che non ha davvero confini. Così come l’estro creativo di un‘artigiana come Francesca Plevani.