Maurizio Meandro, artigiano ricamatore

È Maurizio Meandro, artigiano ricamatore, che ci accoglie oggi nella sua elegantissima casa-laboratorio di Milano.

Ho una formazione poliedrica, mi sono diplomato in Clarinetto al Conservatorio, ho studiato Archeologia”, ci racconta, “ho poi conseguito la Triennale in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli”.

Maurizio è di Mondragone, provincia di Caserta. Ed è lì che è cominciata la sua carriera di artigiano ricamatore

Sono autodidatta. Da adolescente guardavo ammirato ed incuriosito il corredo di mia madre. Da lì è nato lo stimolo alla ricerca e la curiosità su come si realizzassero certi prodotti tipici dell’artigianato italiano”.

Nel 2004 i primi studi sul ricamo ed i primi lavori; nel 2006 ha iniziato a seguire i cortei della Settimana Santa, disegnando di suo pugno i costumi e seguendo i ricami e la produzione degli stessi con delle sarte del paese.

Il ricamo è stato sempre una passione che non ho mai abbandonato”, continua Maurizio. “Nel 2013 mi sono trasferito a Milano, dove ho continuato gli studi specializzandomi come Costumista all’Accademia di Belle Arti di Brera“.

Seppur da autodidatta, lo studio c’è stato ed è una costante continua nel suo mondo e nel suo lavoro. La conoscenza di ogni aspetto del ricamo di Maurizio, sia tecnica che storica, è stupefacente.

Nel mio percorso ho sperimentato cose nuove, ripreso e ricostruito tecniche antiche che oggi non fa quasi più nessuno. Uno dei miei obiettivi è proprio quello di far rivivere ciò per cui l’Italia è un vanto in tutto il mondo, un artigianato unico, secolare a volte”.

Oltre a padroneggiare ogni sfaccettatura del ricamo, in ambito di arte sacra, è necessario conoscere molto altro.

Nella Chiesa tutto è molto preciso. La sua organizzazione, i suoi rituali, la sua iconografia sono cose estremamente complesse”, ci conferma. “Ho studiato molto la storia della Chiesa. Ogni celebrazione, ogni momento, ogni periodo ha una sua precisa simbologia che è necessario conoscere se vuoi funzionare bene in questo settore”.

Continua Maurizio: “I paramenti sacri sono diversificati per le varie occasioni. Quelli bianchi, ad esempio, sono utilizzati in diversi tempi festivi come la Pasqua, la Pentecoste, il Natale. Ognuno di essi ha una simbologia propria, legata a quella specifica celebrazione”.

Siamo molto incuriositi. Non capita spesso di avere come committenti personaggi del mondo ecclesiastico. Sembra un po’ di tornare ai tempi dei grandi artisti rinascimentali.

Come si è introdotto Maurizio all’interno di questo mondo?

Ho frequentato da sempre l’ambiente ecclesiastico e, di conseguenza, il mio inserimento nel mondo dei paramenti sacri è stato quasi naturale. Conoscevo e conosco diversi sacerdoti ed ho iniziato a collaborare con loro; il passaparola è stato inevitabile”.

C’è molta richiesta a Milano?

Ho avuto la possibilità di lavorare con la curia di Milano così come in ambienti del Vaticano, anche se in realtà gran parte del mio lavoro oggi viene da committenze nel sud Italia”.

E allora ci chiediamo: come mai il sacerdote decide di rivolgersi ad un artigiano ricamatore per i propri paramenti?

Si tratta di un prodotto fatto a mano, unico. È un qualcosa che il committente può personalizzare a suo piacimento”, ci spiega. “Come noi commissioniamo abiti su misura, così i sacerdoti scelgono e commissionano paramenti più adatti alle proprie esigenze”.

Per avere dei capi di questo tipo, una casula, una pianeta, un paliotto o anche una tovaglia per l’altare, non si può fare altro che rivolgersi ad un esperto come Maurizio per avere determinati risultati, insomma.

Fra le altre cose, ci mostra un manto nero interamente ricamato che ha preparato per la statua di una Madonna.

Maurizio ci mostra poi le foto di alcuni costumi realizzati in occasione di celebrazioni religiose nel suo paese natale.

Costumi estremamente curati e rifiniti realizzati individualmente per tutti gli ‘attori’ partecipanti.

Questi costumi sono stati progettati e seguiti da me, non solo gli abiti, ma anche gli accessori a corredo del completo”, ci racconta.

Sentendo i suoi racconti, ci rendiamo conto che il suo è un impegno a 360 gradi. Dallo studio primordiale alla progettazione alla realizzazione finale.

Gli impegni son così intensi, a volte, che per finire alcune commissioni mi ritrovo a volte a lavorare fino alle 3 di notte”.

È qualcosa che ti pesa?

Per niente”, risponde senza pensarci su. “È invece un’attività che mi rilassa molto. Questo non vuol dire che non sia faticosa; restare chini per diverse ore al giorno su un capo non è una passeggiata”.

A colpirci, oltre alle stoffe pregevolmente ricamate che Maurizio ci mostra durante il racconto, sono alcuni disegni sul suo tavolo.

Questi sono disegni di costumi che ho progettato e realizzato. Alcuni di essi fanno parte del progetto della mia tesi della specializzazione sul Femminino nella lirica italiana Romantica”.

Disegni davvero meravigliosi.

Ho fatto la specializzazione in Costume per lo spettacolo proprio per lavorare in teatro. Poi il mio percorso lavorativo ha preso una strada diversa, anche se è rimasto un po’ il mio sogno nel cassetto”.

Oggi, infatti, Maurizio divide il suo lavoro fra il ricamo di paramenti sacri e l’insegnamento di Storia della Musica e Arte in una Scuola Media di Milano.

Lavorare nel teatro richiede molti anni di gavetta. Ho avuto l’opportunità di insegnare qui a Milano e di riuscire a portare avanti il mio lavoro come ricamatore in ambito ecclesiastico. Il teatro e l’Opera restano sempre una mia grande passione”.

L’ecletticità di Maurizio Meandro si capisce anche dando uno sguardo alla sua libreria. Tomi, saggi, volumi quasi introvabili raccolti nel tempo da Maurizio. Arte, Costume, Corsetteria, Storia della Chiesa, Musica, cartamodelli di epoche antiche. Tutto il mondo da cui impara e trae costantemente ispirazione.

Questi libri mi permettono di vedere quali erano i modelli nel passato. Cosa si usava, per dire, nel ‘600-‘700. Riprendere certi temi e riproporli. In questo libro, ad esempio, sono conservati dei cartamodelli di abiti che una storica del costume ha ricostruito nella sua carriera”, ci racconta indicandoci uno dei libri. “È stato un lavoro immenso, quasi una follia, ma oggi rappresenta per noi una testimonianza unica.

Per me i libri sono un qualcosa dal quale non potrei mai separarmi”, chiude Maurizio. “Mi piace scovare nelle librerie volumi particolari e non esito mai ad acquistarli e portarli con me, studiandoli ed accrescendo il mio background”.

Considerando la conoscenza richiesta dai suoi lavori, sia come storico-insegnante, sia come ricamatore d’arte sacra, se ne può capire l’importanza.

Dopo questo avvincente viaggio in un mondo a noi nuovo, salutiamo Maurizio per lasciarlo ai suoi ricami.

Ci portiamo dietro un altro illuminante esempio di grande passione e cultura, messe al servizio del pubblico dal lavoro di questo artigiano.

Una realtà tanto particolare quanto preziosissima.

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