La storia della Sartoria Domenico Caraceni parte da lontano, attraversando il Novecento e portando con sé uno stile che la differenzia ancora oggi. Ci troviamo una mattina ad attraversare la soglia della sede odierna della sartoria, in un elegante palazzo del centro di Milano.
Sembra di entrare in un set fotografico di alta moda. Manichini vestiti con raffinatissimi abiti danno sfoggio di sé da ogni angolo. Ogni dettaglio è perfettamente curato, al suo posto, arricchendo ogni ambiente di colore e armonia.
Questo anche grazie alla cura di Paola, la gentilissima Store Manager che ci fa da guida all’interno della Sartoria. Fra un ambiente e l’altro, ci racconta la storia di questa storica realtà artigianale.
La prima tappa di una visita qui è la wall of fame! Appena entrati, si viene accolti da un elegante ingresso dove sono appesi dei quadri. Volti noti dello spettacolo, da Pierce Brosnan a Jack Nicholson, da Bill Clinton a Sharon Stone, fino a Totò, fanno da protagonisti. Accanto a loro, quasi sempre sorridente, un distinto signore. Si tratta di Gianni Campagna.
Come ci racconta Paola, fu proprio lui che portò avanti l’eredità di Domenico Caraceni e delle sue tecniche sartoriali.
Arrivò a Milano quando Caraceni era da poco scomparso. A insegnargli quello che era lo stile della sartoria fu allora Giovanni Risuglia, a cui Caraceni aveva affidato il suo testimone.
Il signor Campagna apprende le lavorazioni e i segreti della sartoria a marchio Caraceni. E, grazie alla sua abilità, diventa lui l’erede designato di questa scuola. A ufficializzare questo passaggio, la Sartoria conserva ancora, con grande orgoglio, un documento in cui Gianni Campagna viene legittimato a tramandare e divulgare le conoscenze e i dettami della Sartoria Caraceni.
Gianni è un grande sognatore, ci spiega Paola. La sua ambizione è portare questa cultura sartoriale fuori dall’Italia, arrivare a collaborare con le star del jet set internazionale. Siamo davanti alla wall of fame, per cui sappiamo già come la storia va a finire.
“Tra le altre cose, abbiamo curato i costumi del film Thomas Crown Affair con Pierce Brosnan”, ci racconta Paola, mostrando un fotogramma appeso in cui l’attore sfoggia un vestito Caraceni.
Gianni Campagna è oggi ricordato proprio come il sarto dei grandi personaggi di Hollywood, ma vestì anche politici, reali e, addirittura, papi!
La sua grande intraprendenza e passione lo portano a crescere sempre di più la sua attività. Apre la sua prima sartoria in corso Vercelli, ne acquista successivamente una in San Babila, per poi arrivare all’acquisto del negozio a Palazzo Bernasconi.
A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: ma non si chiama Sartoria Domenico Caraceni?
Certo. Al netto dell’enorme successo che Gianni Campagna riesce ad ottenere con il suo carisma e la sua bravura, non dimentica mai quali sono le sue origini, da dove viene la sua competenza sartoriale.
Dopo aver consolidato la sua figura a livello internazionale, Gianni Campagna torna quindi, in qualche modo, alle origini. Acquistando il marchio Caraceni e mantenendone il nome. Quella che è oggi la Sartoria Domenico Caraceni è quindi il frutto del lavoro e della sapienza del suo fondatore, così come dell’intraprendenza e saggezza imprenditoriale di Campagna.
Due personaggi di enorme caratura, che sono stati in grado di mettere in piedi una delle più interessanti realtà sartoriali italiane.
Questa è un po’ la storia fino ai giorni nostri. Oggi, la sartoria è diretta con grande professionalità dai figli di Gianni: Angelo e Virginia Campagna.
Nonostante il core business rimanga senz’altro l’abbigliamento su misura, la sartoria ha affiancato anche una proposta prêt à porter semi sartoriale, con diversi passaggi di lavorazione che la rendono un prodotto di altissimo livello.
Tutto ciò mantenendo i tratti distintivi della sartoria, ci spiega Paola. Il tipo di collo utilizzato, ad esempio, è un punta lancia con una particolare larghezza che lo rende unico. O la spalla scesa che richiama quella napoletana ma con meno arriccio.
“Ecco l’abito tipico dell’imprenditore milanese, il solaro”, ci mostra Paola su un manichino.
“Quest’anno abbiamo rifatto la giacca caccia con il suo cuffione e la martingala applicata”, continua. “I classici monopetto, doppiopetto, lo spezzato, il pantalone a una pince. E il tailleur dandy proposto anche per la donna. E poi le camicie, su misura e prêt à porter”.
Il nostro segreto, ci dice, è mantenere la tradizione rinnovandola di volta in volta. Non un compito facile.
Ultimamente, proprio in risposta a usi che sono cambiati con la pandemia, Sartoria Domenico Caraceni propone anche una linea casa, sempre realizzata con una cura dei dettagli sartoriale. Anche qui, per l’home decor, il cliente può scegliere diversi tessuti, bottoni e altri dettagli di finitura.
“La punta di diamante della collezione è questo travel set in cachemire”, ci spiega, indicandoci un set con cuscino e plaid.
“Nel plaid è stata rifinita una tasca porta documenti o porta cellulare, come fosse quella di un pantalone da uomo”.
I bottoni sono quelli di una giacca da uomo, la sfrangiatura è completamente fatta a mano. Il plaid si ripone in una grande tasca con una martingala dove viene fermato il cuscino, che richiama quella del cappotto.
“È praticamente un abito trasformato su un altro tema”.
Con la possibilità di poterlo personalizzare, scegliendo il colore per creare armonia con gli arredi. “Questo è il mondo Caraceni”, conclude Paola.
Infine, abbiamo la possibilità di gettare un occhio sul cuore pulsante della sartoria. Ovvero, i suoi sarti.
Sono ancora molti i sarti veterani che portano avanti le conoscenze e le tecniche di Domenico Caraceni. La loro competenza non è certo passata di moda, e nel loro laboratorio continuano ad insegnare, ma anche ad imparare.
“È un lavoro che ti propone sempre qualcosa di nuovo”, ci spiegano. “Ogni cliente è un mondo a sé, c’è sempre da sperimentare, trovare nuove soluzioni”.
Un ambiente dal fascino antico, tuttavia estremamente moderno nelle soluzioni ricercate e raggiunte. Tra cartamodelli, ferri da stiro, filati, giacche impuntate, riusciamo ad avere un romantico scorcio di come un abito prende vita.
“Prossimamente abbiamo in mente di aprire una scuola di sartoria”, ci spiega Alina, direttrice marketing. “Vogliamo formare nuove competenze sartoriali, non lasciare che le competenze dei nostri sarti e della nostra tradizione vadano perdute”.
Una splendida iniziativa, che speriamo possa aiutare a tener viva l’arte e l’eccellenza di una orgogliosa realtà come quella della Sartoria Domenico Caraceni.