6 luoghi in Italia legati all’artigianato della ceramica

Fra le punte d’eccellenza dell’artigianato italiano c’è senza dubbio la lavorazione della ceramica

Nel corso dei secoli, la capacità di trasformare l’argilla in meravigliosi manufatti ha attraversato tutta la Penisola. Recuperando influenze, suggestioni e motivi decorativi da tutti i popoli che l’hanno attraversata. E creando, di conseguenza, diversi centri, scuole e tecniche in tutto il paese. 

In Italia si sono così contraddistinte città e luoghi che hanno fatto della ceramica il loro marchio di fabbrica. Prosperando nel corso del tempo, e tramandando fino ad oggi le tecniche di lavorazione e di decoro ceramista. 

Iniziamo quindi questo percorso nel tempo e nello spazio, per conoscere alcuni fra i più importanti centri d’artigianato ceramista in Italia

La ceramica Toscana

Per la prima tappa del nostro viaggio, ci fermiamo in Toscana. La terra di Dante ha una lunga e prosperosa tradizione legata alla ceramica. Diversi sono infatti qui i luoghi che ne hanno fatto un proprio tratto identitario. 

Tra questi, da citare Montelupo Fiorentino. Un centro specializzato nella produzione di ceramiche almeno fin dal Medioevo. Una storia che oggi viene ripercorsa nel suo Museo della Ceramica e nel Museo Archeologico. 

C’è poi Impruneta, cittadina vicino Firenze. Qui la particolare consistenza delle argille del territorio ha contribuito a creare lavorazioni ceramiche molto particolari. 

Sempre lì vicino, Sesto Fiorentino. Un piccolo comune che lega il suo nome proprio a quello dell’artigianato ceramista. Una tradizione che viene portata avanti fin da epoca romana, se non addirittura dai tempi della presenza etrusca in queste terre.  

Deruta e le sue maioliche

Rimaniamo in centro Italia per fare visita ad uno dei luoghi di produzione ceramista più famosi della Penisola.

Ovvero Deruta, città umbra, si è distinta fin dal Medioevo nella produzione di meravigliose maioliche. Un particolare tipo di lavorazione ceramica che fa riferimento ad elementi in terracotta smaltata, cotta e decorata. 

In questo Deruta fu un centro davvero all’avanguardia, come testimoniano diversi ritrovamenti e documenti dell’epoca. 

Tanto che la vicina Perugia minacciava di voler trarre a sé i sapienti vasari custodi di questi saperi. Delle maioliche di Deruta si hanno esempi anche in decorazioni votive di carattere cristiano. 

In generale, la maiolica di Deruta si distingue per alcuni motivi ricorrenti, come grottesche e arabeschi, che nel tempo ne hanno sempre più definito lo stile. 

Faenza e la “faïence”

Altra città rinomata per le sue maioliche è Faenza, in Romagna. Talmente conosciute furono le sue produzioni che, mentre il termine ‘maiolica’ usato in Italia deriva dalla città di Maiorca, in Spagna, all’estero si ritrova utilizzato il termine “faïence”. Proprio dalla città romagnola. 

I vasti terreni argillosi della zona fanno sì che la ceramica si diffonda ben presto. Già a partire dal 1100. Faenza diventa quindi un centro rinomatissimo legato a quest’arte. Catturando influenze estetiche bizantine e arabe che ne iniziano a contraddistinguere i decori. 

Introducendo poi motivi specifici, come la decorazione a occhio di penna di pavone e i celebri Bianchi di Faenza, la fama ceramista della città non ha più confini. 

I suoi manufatti sono ammirati, richiesti se non copiati in tutta Europa. E Faenza diventa, a tutti gli effetti, città della ceramica.

A sancire questa sua natura, oggi ospita un museo apposito, dove poter conoscerne la storia e ammirarne le più splendide produzioni.

Vietri sul Mare, ceramica in Costiera

Chiunque sia mai stato nei meravigliosi luoghi della Costiera Amalfitana e a Vietri sul Mare, sa benissimo quanto sia forte qui la presenza della ceramica. 

Nella cittadina stessa, si viene accolti dalla bellissima cupola della chiesa di San Giovanni Battista

La ceramica qui fa notizia fin dal XIV secolo. Ma è dall’epoca rinascimentale che Vietri lega la sua fama a questa forma d’artigianato. 

I colori forti, dal grande contrasto, iniziano ad adornare non solo case, ma anche luoghi religiosi. Piastrelle in maiolica, acquasantiere ed edicole votive si arricchiscono dei colori delle lavorazioni vietresi

Da allora, la ceramica qui ha trovato casa, e attirato artigiani e artisti da tutto il mondo. Qualcosa che le ha permesso non solo di sopravvivere, ma anche di evolversi.

Introducendo fantasie e decorazioni sempre nuove. Pur mantenendo la sua anima di bellezza secolare. 

La ceramica di Caltagirone

Traghettiamo verso la maggiore delle isole italiane. E facciamo tappa a Caltagirone. Forse uno dei centri più conosciuti in Italia legati all’artigianato ceramista

I suoi motivi, colori e produzioni oggi fanno il giro del mondo. E contribuiscono a gettare luce su questa cittadina dell’entroterra siciliano. 

Quando gli Arabi approdarono in Sicilia, nell’XI secolo, già qui si produceva ceramica. L’arrivo dei nuovi conquistatori contribuì tuttavia grandemente al suo sviluppo e diffusione. 

Le figure floreali, lo stile raffinato ed estremamente fantasioso devono molto alla loro influenza culturale. Qualcosa che si è poi ulteriormente sviluppato sotto nuove forme. 

Oltre alle celebri teste di moro, forse uno dei simboli più riconosciuti della ceramica caltagironese, troviamo altri elementi molto particolari. 

Ad esempio le acquasantiere maiolicate, di grande diffusione a partire dal Settecento. O i fischietti. Strumenti oggi prodotti come oggetti d’arredo, ma la cui funzione in queste terre ha origini antichissime. 

Venezia e i Bochaleri

Forse non la tradizione artigiana più conosciuta a Venezia, soppiantata da quella del vetro. Ma la capacità di lavorare l’argilla nella Serenissima è un’arte che ha avuto qui enormi sviluppi. 

In quanto forza commerciale, centro di scambi e di potere, Venezia sviluppò la lavorazione ceramica almeno dal 1300. Proprio in questo periodo, si hanno notizie della Confraternita dei Bochaleri (ovvero ceramisti). 

Una realtà che è stata recuperata negli ultimi tempi, trasformandosi oggi in un’associazione che promuove l’insegnamento e la diffusione della ceramica. 

Qui nella laguna l’arte ceramista si sviluppò nelle sue varie forme. Dalle terrecotte alle maioliche. Fino alle porcellane. La prima fabbrica di porcellana in Italia sorse proprio qui, nel corso del Settecento. 

Delle ceramiche veneziane si conservano ancora oggi meravigliosi esempi dei più vari oggetti d’arredo. Da elementi di uso comune, come vasi, tazze e piatti, a manufatti di decoro pubblico e religioso. 

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