Angela Florio, artigiana, art director e innovatrice

Angela Florio artigiana art director

Mentre usciamo dal laboratorio di Angela Florio, ci sembra di essere stati in una capsula del tempo per dare uno sguardo al futuro. 

Se il mondo dell’artigianato ci rimanda ad antichi mestieri, Angela e la sua DecorAzione ci fanno capire quanto questo sia invece proiettato in avanti. 

L’atelier a pochi passi dalla Borsa di Milano e dal famoso dito medio di Cattelan è proprio come ci si potrebbe aspettare una bottega artigiana. Ricco di decorazioni e oggetti d’arte. In questo caso, anche di arazzi, stoffe, pannelli…e qualche scimmia. 

“Queste fanno parte del progetto ‘Metropolitan Jungle, ci spiega Angela. Ci arriveremo tra attimo.

Lei è una vivacissima, elegante e brillante signora che trasmette il suo estro e creatività ad ogni parola. 

“Ogni animale rappresenta un artigiano, che prova a farsi largo in questa giungla urbana in cui ci troviamo!”

Ma facciamo un passo alla volta. Perché per stare dietro a tutto quello che fa Angela bisogna prendersi un momento. 

Nata a Venezia ma milanese d’adozione, studia e dà avvio alla sua carriera di art director nel capoluogo lombardo.

Arrivavo già da un’ottima scuola artistica che ho frequentato a Milano“, ci dice, “e sono riuscita ad applicare quanto appreso lavorando fin da subito con importanti aziende

Cosa facevi per loro?

Ideavo e fabbricavo fantasie e supporti che usavano come corredo per i loro articoli (ad esempio, i gioielli di Pomellato), e che esibivano nei loro allestimenti in tutto il mondo“.

Una vita passata a Milano quindi. Ma la sua origine veneziana ha tuttavia influito molto sulla sua vena artistica. 

Venezia ha avuto e avrà sempre un’influenza fortissima nella mia strada“, ci conferma. “I miei studi sulla laccatura orientale vengono dalla scuola veneziana. Ho imparato il metodo orientale di pittura. Che non è solo una tecnica, ma un vero e proprio l’utilizzo di una prospettiva completamente diversa.

E da Venezia ho preso anche l’amore per i metalli e la loro lavorazione, così come l’utilizzo della foglia d’oro. E, non da ultimo, la luce. Venezia è una città d’acqua, e la sua luce e i suoi riflessi non possono non influenzarti“.

Poi, mentre studiavo allo Ied, ho fatto anche bottega di tromp l’oeil e tecniche antiche. Univo quindi insegnamenti tradizionali agli studi moderni che facevo in accademia.

Come ha avuto origine la tua carriera da artigiana e art director? 

A 23 anni ho scelto di fare la decoratrice dell’oggi. Ho inventato il mio marchio: DecorAzione. Vuol dire decorazione fatta all’interno del movimento del mercato. Qualcosa di flessibile, che adatta insegnamenti tradizionali alla realtà contemporanea.

Angela è un’artista incredibilmente eclettica. Il suo ruolo di art director e la sua capacità di innovare ed utilizzare i più svariati materiali per le sue creazioni le hanno garantito subito lavori duraturi con le prime aziende. 

Per avere un’idea di come è sempre stata proiettata verso l’utilizzo delle nuove tecnologie, ci racconta che è stata una delle prime ad utilizzare e sperimentare la stampa 3D. Già in anni in cui questa era pura fantascienza. 

Io sono operatrice di stampe 3D da diverso tempo. Bisogna capire che ogni epoca ha un cambio di gestione della materia. Il mio compito è quello di portare gli artigiani della zona ad un superamento del concetto classico di artigiano.

Qui viene fuori il suo spirito di innovatrice. Come i grandi artisti, è proprio la capacità di imparare dal passato per evolversi nel presente a contraddistinguere il suo lavoro. 

La difficoltà che vedo oggi negli artigiani è comprendere che una cosa non sostituisce l’altra. Il nostro lavoro non può prescindere dalla componente manuale, ma neanche da quella digitale e dall’avanzamento tecnologico.

La sua è una ricerca continua di nuovi stimoli, di materiali e tecniche mai usate prima. E di come poter unire gli uni agli altri. E qui viene fuori anche un’altra, importante sfaccettatura del suo operare. Il suo spirito imprenditoriale.  

Ho contattato un’azienda di Prato che sviluppa dei tessuti utilizzando la fibra ottica“, ci racconta a riguardo. “Una tecnica unica che ha richiesto anche la Nasa per le sue tute!

Tessuto in fibra ottica? Non capiamo bene. Fortunatamente ha un campione da mostrarci. Ci spostiamo di qualche metro. Adagiato su un supporto fisico verticale, ci troviamo davanti a quello che ci sembra un semplice tappeto. Solo che, a un certo punto, Angela lo ‘accende’.

Ecco che iniziano a comparire, sparse lungo tutto il tessuto, una serie di piccole luci. Ci sembra di stare ammirando un manto stellato. L’effetto è incredibile. 

La fibra ottica viene spezzettata e intrecciata con altro tessuto“, ci dice Angela, rispondendo ai nostri sguardi meravigliati come bambini. “Una volta attivata, le informazioni di luce che la fibra conserva, prendono vita e danno vita al tessuto stesso.

La cosa bella è che i frammenti di fibra reagiscono con l’ambiente circostante“, continua. “E il tessuto diventa più o meno luminoso a seconda di come è illuminato l’ambiente in cui si trova“. 

Siamo nella fantascienza. Con gli occhi ancora strabuzzati per la meraviglia, proviamo a riportare la discussione su qualcosa più terra terra.

Oggi come è cambiato il tuo lavoro e, in generale quello dell’artigiano?

Il mio percorso lavorativo si sviluppa secondo cicli temporali di circa 6/7 anni. Ho iniziato collaborando con alcune grandi aziende. Il mercato del lavoro è poi progressivamente cambiato, e i lavori di questo tipo si sono via via ridotti. Così mi sono spostata verso la formazione e l’insegnamento delle tecniche di decorazione, così come del mio metodo“.

Un’attività che porta avanti ancora oggi, insegnando a giovani e intraprendenti ragazzi i fondamenti del suo lavoro. E portandoli con sé ‘sul campo’ per metterli alla prova con vere  e propri commissioni. 

Oggi com’è invece il mercato del lavoro per un artigiano come Angela Florio?

In questi ultimi tempi si è tornati a lavorare molto col privato“, ci risponde. “Con la pandemia la gente è stata molto in casa. E probabilmente si è resa conto che è un ambiente da curare un po’ di più di quanto eravamo abituati a fare. Negli ultimi tempi mi hanno commissionato intere decorazioni parietali e di interior design, che porto avanti anche grazie all’aiuto dei miei studenti.

Mentre parliamo siamo sempre circondati da scimmie che fanno da sfondo alla nostra conversazione. Ma non solo. Anche pappagalli e aironi. Tutto ciò fa parte del progetto a cui sta lavorando Angela negli ultimi anni. Quel Metropolitan Jungle di cui accennavamo all’inizio. 

Ho voluto creare un’idea, un concetto da poter condividere con gli altri artigiani della zona“, ci spiega mentre guardiamo questi affascinanti cartonati che penzolano a mezz’aria. 

Ho voluto proporre ad alcuni di loro di realizzare un proprio prodotto ispirandosi all’idea che sta dietro a Metropolitan Jungle“. Quella, cioè, dell’artigiano che si identifica in un suo animale simbolo e che ragiona sul suo rapporto con la giungla urbana

Questo rende il lavoro di Angela di per sé unico. Il fatto cioè di lavorare in estrema sincronia con tutta l’arte che le gira intorno. E un altro esempio di mirabile estro legato a questa attività di coinvolgimento è un grande arazzo appeso su un lato della stanza. 

Ho chiesto ad alcuni artigiani di recuperare dei loro prodotti inutilizzati“, ci dice mentre tira fuori alcuni barattoli che ne racchiudono dei campioni. “Li ho perciò attaccati all’arazzo creando un puzzle unico che li racchiudesse tutti“. Un arazzo splendido, di cui vediamo con stupore esserci una stampa 1:1 appena lì accanto. 

Poi l’ho fotografato e stampato in una serie di moduli che ho composto per farne una carta da parati“. Siamo sempre più stupiti. Difficile stare dietro alla vivacità artistica di una come lei.   

L’ultima cosa splendida che ci mostra è il suo Quadrolibro. Un concetto di quadro inventato e creato da lei. Della grandezza di un tappeto ma richiudibile fino alle dimensioni di un A4. Ce lo dispiega davanti, e ci appare davanti una cartina disegnata di Milano e decorata con la foglia d’oro. Il risultato è affascinante. E l’idea dell’arte prêt-à-porter lo è altrettanto.

Angela Florio è uno splendido esempio di come il mondo dell’artigianato non solo è vivo, ma può essere una locomotiva per tutto il settore. Coinvolgendo con idee sempre nuove un movimento che ha in sé una grande potenza innovatrice. Ed è forse questa la più interessante lezione che ci portiamo a casa dall’atelier di DecorAzione.

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