pois a righe, cuscini vintage artigianali

Barbara e Ottavia, le due co-fondatrici di Poi a Righe, presentano loro lavoro e la ultime collezioni

Basta un piccolo sguardo per innamorarsi di un cuscino ricamato di pois a righe. Una realtà di artigianato in cui le parole chiave sono riciclo, sostenibilità e gusto retrò.   

Per sapere qualcosa in più siamo andati a trovare le due ideatrici e fondatrici del progetto. Barbara e Ottavia, che ci accolgono nel loro quartier generale, lì dove nascono idee e prodotti del loro brand. 

Iniziamo dal curioso nome del loro marchio. 

Ci piaceva indossare questo tipo di fantasie, io i pois lei le righe“, ci spiega Barbara. “Abbiamo deciso che era un nome adatto a rappresentarci“.

Ci ritroviamo in un elegante salotto, dove pregevoli stoffe fanno capolino da ogni parte. Qui le due socie si trovano e, teli alla mano, danno il La alle nuove creazioni. 

Nasciamo come marchio quattro anni fa“, ci inizia a spiegare Barbara.  

Il nostro background è legato all’interior design. Il progetto in sé poi in realtà è nato come un gioco.  Avevamo un po’ di tessuti vintage che abbiamo iniziato a mescolare per creare qualcosa di unico. Da queste idee è nato poi il brand pois a righe“. 

I nostri prodotti di punta, quelli con cui abbiamo iniziato, sono i cuscini. Ora abbiamo anche collezioni per la tavola e altri accessori tessili come eye pillow, borse e foulard“.

Intorno a noi, fra poltrone, sedie e divani, si alternano una serie di cuscini ricamati secondo il loro stile. Riportano frasi in francese, inglese e disegni stilizzati dal gusto molto particolare.

I nostri prodotti hanno un allure vintage“, ci spiega Barbara. “I tessuti che utilizziamo sono lino e canapa di inizio ‘900, ricamate con grafiche e decori retrò“.

Come le varie figure sportive ricamate su queste stoffe. Nuotatori, biciclette, giocatori di tennis, ma anche cani, gatti e sirene

A vederli dal vivo, ci si rende conto della fattura e della qualità unica dei tessuti. Oltre ad una loro personalissima estetica, anche al tatto si prova una sensazione di avere a che fare con qualcosa di ‘morbido’.

Diversi nostri clienti ci hanno confessato che i cuscini da loro acquistati sono diventati ben presto peluche per i loro bambini” ci conferma Ottavia. 

E non viene difficile crederlo. Gran parte di questi hanno un lato estivo, in lino o canapa, ed uno invernale in lana. Rendendoli molto morbidi e piacevoli da tenere in mano.  

Se da una parte l’estetica ed eleganza dei ricami è sotto i nostri occhi, è più difficile comprendere il grande lavoro che c’è dietro.

Tutti i nostri cuscini sono realizzati seguendo un processo di riciclo creativo“, ci spiega Barbara. 

Noi non buttiamo via niente. Utilizziamo materiali che troviamo in giro per i mercati. Tessuti sartoriali di fine collezione e stoffe vintage che riutilizziamo“. 

Questi ad esempio“, ci dice indicando un paio di cuscini “sono realizzati da antichi corredi nuziali!“.

Anche dai teli utilizzati per le tovagliette abbiamo recuperato il tessuto in eccesso per ricavare tovagliolini da cocktail e sottobicchieri“, dice Ottavia.

I tessuti qui sono considerati davvero un materiale prezioso. E non sfruttarne ogni centimetro rappresenta un enorme spreco. 

Parlando con loro, ci si rende conto di come l’etica dietro al brand Pois a righe sia davvero ecosostenibile. Tutto viene realizzato in zona, attraverso il laboratorio di sartoria e le ricamatrici con cui collaborano Barbara e Ottavia. Ma anche i tessuti vengono recuperati in Italia, se non a km 0

E proprio della ricerca di questi tessuti ci parlano un po’ più approfonditamente.

Si tratta di un processo significativo e complesso del nostro lavoro“, dice Ottavia, in prima linea nella ricerca e recupero della materia prima. 

È lei che va in giro a scovare i materiali più interessanti da assemblare e ricamare, selezionando accuratamente fra magazzini e brocantage

Prendiamo lane e cachemire rivolgendoci a realtà del biellese“, aggiunge Barbara. “Mentre per il lino i nostri riferimenti sono il comasco e la Toscana“.

Ovviamente, anche le imbottiture, ci tengono a dirci, sono realizzate in Italia. Anzi, in Brianza

Le nostre imbottiture” ci spiega Ottavia, “sono in materiale indeformabile e rivestite in
cotone”.

Con questi due anni di pandemia è stata molto complicata la ricerca“, continuano. “I trasporti erano bloccati e non si facevano più  mercatini d’antiquariato. Sono arrivati pochissimi pezzi, e i prezzi si sono alzati molto“.

Ciononostante, l’attività di Pois a righe è riuscita ad andare avanti.

Questo grazie anche alla poliedricità del brand. Che, oltre ai cuscini, ha portato avanti la realizzazione di altri oggetti di home decor e non solo. Come è stato per le capsule collection

Abbiamo avviato collaborazioni con alcuni brand in Italia“, ci spiegano a riguardo, “per i quali abbiamo curato delle linee di prodotto” 

Ad esempio? 

Un residence in Sardegna ci ha commissionato alcuni prodotti a tema estivo. Poi abbiamo curato una linea di costumi per una azienda di abbigliamento ed una collezione di bracciali per una gioielleria di Milano.

Siamo riuscite a creare linee di accessori personali”, conclude Barbara “lavorando in un ambito trasversale tra moda e design. Questo ci ha portato a interessanti collaborazioni”.

Prima di andarcene, ci vogliono mostrare un ultimo prodotto del loro repertorio decisamente particolare. 

Ottavia nei suoi giri è rimasta molto colpita da alcuni laboratori che intrecciavano reti da pesca in maniera tradizionale”, racconta Barbara. Da questa esperienza, Pois a righe ha fatto realizzare borse e porta borracce ispirate a questo tema. Riprendendo l’atmosfera e le fantasie delle reti da pesca artigianali, per riconvertirle in accessori di uso quotidiano.

Un ennesimo, delizioso esempio di creatività artigianale.

Sempre secondo l’inconfondibile stile di Pois a righe.

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